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Appena la porta si chiude alle tue spalle, sai di aver fatto la cosa giusta.
O meglio, sai che il mangiacarnequellocheè qui non c’è. Non senti più quell’odore di marcio, né odi più quel suo ringhio. E la visibilità… Oh, la visibilità. A quanto pare adesso è giorno. Oppure i tuoi occhi sono più sensibili di quanto pensassi. Ma accantoni l’idea che il passaggio ti abbia fatto diventare un gatto e vai segui la figura incappucciata sul sentiero ora luminoso.

Ti lasci guidare fino a una casetta. Ok, chiamiamo le cose come stanno: una catapecchia. Sul legno svetta inciso uno strano logo, una specie di ritratto stilizzato. Sarà il volto dell’incappucciato?
La figura misteriosa apre la porta e la tiene per te. Non che tu abbia tutta questa gran voglia di entrare, eh. Ma, in fondo, cosa mai potrebbe andare storto?

Ricacci la risposta in un angolo remoto del tuo cervello e varchi la soglia.

L’interno, strano a dirsi, è spazioso, luminoso, addirittura ordinato.

Una libreria, alla tua sinistra, ti attira con costole colorate e mucchi di fogli. Il tutto è separato ed etichettato. “Libri pubblicati”, leggi. “Progetti in corso”. E poi ancora “Roba gratis”. Interessante.

Ci tornerai, lo sai già, ma ora vai avanti. Alla tua destra, una parete piena di quadri, dipinti, stampe e disegni. “la galleria” c’è scritto. A te pare più un mucchio di quadri, dipinti, stampe e disegni. Ti avvicini a guardare meglio e scopri che quelle stesse immagini sono riprodotte in più formati. Magliette, adesivi, poster. Anche qui tutto è diviso. “Roba per appassionati”, “Vari ed eventuali”, “Roba gratis”. Ancora. Alla padrona di casa la “roba gratis” deve piacere davvero tanto.

A proposito di padrona di casa… La figura incappucciata si è de-cappucciata. E la tua speranza che fosse umana svanisce quando noti il verde della sua pelle e le zanne. Perfetto, sei nelle mani di un’orchessa. Però non sembra malintenzionata, anzi. Se ne sta seduta in poltrona, tranquilla. Scrive, disegna. Ogni volta che finisce un pezzo, lo appende a una bacheca al muro, proprio davanti a te. Ogni tanto ti fa un cenno verso una seconda poltrona, un invito a godersi il soggiorno, a scoprire qualcosa di più sulla tua ospite. Ma sì, perché no?